“Una premessa alle immagini: il loro attraversamento e la nostra complessità”
“Come accade, allora, che guardando dei colori stesi su una tela noi vediamo un paesaggio con un agricoltore che ara in primo piano e, sullo sfondo, il mare, la luce del sole, un veliero che si allontana e Icaro che annega?” Stefano Velotti
Le immagini – fenomeni sui generis, elementi onnipresenti nella nostra quotidianità, oggetti di studio – necessitano di un’introduzione, di uno studio per gradi, dal semplice al complesso, per poter essere comprese; da un lato richiedono una premessa, dall’altro, forse, dispensano promesse: le immagini, quindi, sarebbero anche strumenti di conoscenza, dispositivi di riconoscimento, porte percettive, prove della nostra esistenza come soggetti, attivi e passivi; alcune ci promettono mondi migliori, altre sono annunciatrici di universi distopici.
Questo corso si fonda su una premessa relazionale, ha origine dal constatare un legame tra noi e questo particolare genere di fenomeni che sono le immagini. Descriveremo una relazione di tipo critico e riflessivo, differenziandola da una di assoluta aderenza alle immagini. Totalizzante o parziale, di adesione o di distanza, di coinvolgimento sensoriale sregolato o di cauta considerazione dello spazio tra noi e loro, questo rapporto è la premessa allo studio delle immagini.
L’elemento visuale – di tanti tipi, ad esempio l’opera d’arte, l’immagine in un albo illustrato, o quella su un cartellone pubblicitario per strada – diventa spesso dispositivo per comprendere noi e il mondo; può capitare che traduca la complessità della situazione che viviamo e che ce la presenti sinteticamente, o che semplicemente risuoni in noi. Va da sé che l’immagine ha quindi una sua agency, una sua responsabilità.
Durante i tre incontri nei quali è suddiviso il corso, prenderemo come riferimento alcune immagini in particolare: una fotografia trovata per caso su una rivista, alcune illustrazioni anche all’interno di albi illustrati, e altro materiale.
C’è un’azione su cui rifletteremo nello specifico: si tratta dell’attraversare, nella sua accezione psicologica e antropologica di transizione, e nel senso di un nostro passare attraverso l’immagine, vedendo oltre la sua fatticità e conferendole significati, anche non diretti; un attraversamento di cui le immagini sono rappresentazioni, spesso sensazionali. Pensiamo a tutte le opere d’arte che ci offrono un varco, un accesso a un’altra dimensione; pensiamo a Bruno Munari nella cui poetica il buco svolge un ruolo fondamentale; pensiamo ai tanti albi illustrati e in generale alla letteratura per l’infanzia, i cui protagonisti vengono spesso ritratti nel mentre attraversano tunnel e boschi.
Consideriamo anche come molte parole e forme d’arte contemporanea siano strettamente legate al passare-attraverso, a cominciare dal loro significato linguistico: pensiamo alla performance, ma anche alla stessa nozione del “trasformare”, sempre coinvolta nel caso dell’arte.
Osserveremo il lavoro di alcuni artisti strettamente contemporanei che riflettono su questa tematica, di illustratori come Anthony Browne, Crockett Johnson e Aaron Becker, e citeremo alcuni grandi studiosi e filosofi, tra cui Immanuel Kant, Rosalind Krauss, Umberto Eco e W.J.T. Mitchell, che si sono interessati alle immagini, analizzando alcuni loro passi brevi.
Considerando la premessa del corso, non mancheranno i riferimenti alla cosiddetta arte relazionale; sempre in quest’ottica, cercheremo a nostra volta di individuare un varco, una possibilità di liberazione da e delle immagini, sia considerata la proliferazione incontrollata e soffocante di queste ultime, sia riflettendo su una possibilità anti-determinista per le immagini, una sorta di loro seconda vita.
N.B. La citazione d’apertura è da ritrovarsi in “La filosofia e le arti. Sentire, pensare, immaginare” di Stefano Velotti, pubblicato da Laterza; qui l’autore porta spesso come esempio delle sue argomentazioni il quadro di Bruegel Il Vecchio “La Caduta di Icaro”, a cui si riferiscono anche le parole citate.
Date del corso: 6, 9 e 13 ottobre: giovedì dalle 18 alle 20,30, domenica dalle 10 alle 12,30
Costo: 100 euro a partecipante. 80 euro per coloro che hanno già partecipato a un altro corso organizzato dalla libreria marmo.