Utatane

Descrizione

Il senso di stranezza che si avverte nel momento in cui si posa lo sguardo su una fotografia di Rinko Kawauchi si amplifica ulteriormente quando ci si rende conto che ad essere fotografate sono scene di tutti i giorni, di cui ognuno di noi potrebbe essere il protagonista. Com’è possibile che ad essere così bizzarre sono situazioni quotidiane?! Una sensibilità straordinaria, un’osservazione acuta e un senso estetico raffinato caratterizzano le fotografie di Kawauchi, vere e proprie porte d’accesso alla bizzarria del quotidiano, di cui l’autrice mette in risalto simbologie e ciclicità. È proprio il cerchio, così come il filo (sottile), a ritornare nelle immagini di “Utatane”, come a ricordare i corsi e i ricorsi della vita, dall’infanzia alla vecchiaia, entrambe ritratte con gentilezza e ironia. I colori di Kawauchi, che sono così delicati da sembrare evanescenti, conferiscono alla fotografia un’aura immateriale. La vita e la sua presenza sono celebrate non in senso assoluto come monadi: emerge l’interelazione tra esistenze diverse, non solo umane ma anche animali e soprattutto il legame indissolubile tra vita e morte, qui intesa più come rinascita che mera fine.