The Pliable Plane. The Wall as Surface in Sculpture and Architecture, 1945-75

Descrizione

Il grande merito di “The Pliable Plane” è quello di riconoscere l’inevitabilità della relazione tra discipline, non solo in via teorica ma anche pratica. Qui, Penelope Curtis individua nel muro l’elemento che unisce architettura e arte, in particolare la scultura; la curatrice e storica dell’arte inglese, che è stata direttrice della Tate Britain, descrive il muro come oggetto-limite, ciò che separa ma può anche unire, divenendo così archetipo di più pensieri, un elemento che si ripete dalla preistoria fino alla nostra contemporaneità, attraverso modifiche, a cominciare da quelle che coinvolgono i suoi materiali più o meno pesanti. Penelope Curtis scrive un vademecum per tutti coloro che abitano la cultura trasversalmente, citando artisti noti e meno noti – particolare attenzione viene data anche al lavoro di Costantino Nivola – senza ignorare la dimensione sinestetica dell’arte di cui si fa esperienza non solo attraverso la vista.