Terminus
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Descrizione
“Terminus”: dal latino termine, limite cronologico, che sta a indicare il termine estremo del determinarsi di un fatto. Qui il fatto, l’evento propriamente, è quello della vista, della visione, in particolare di una forma concentrica che John Divola ha disegnato utilizzando dello spray sui muri di un luogo abbandonato in California, un’ex base areonautica. Solo al termine del libro avremo una visione da vicino della sfera, che invece l’autore ci mostra ripetutamente da una certa distanza, quella di un corridoio, sui cui si affacciano camere (e porte) laterali. Le fotografie, che l’autore indica come parte di un unico lavoro e non di una serie, testimoniano la potenza visiva e simbolica della figura del cerchio, anche impolverato e collocato in uno scenario d’abbandono, verso cui il nostro sguardo è attratto quasi ipnoticamente. “Terminus”, chiamando in causa Deleuze, ci mostra la differenza nella ripetizione, la consapevolezza nell’ostinazione, l’avvenimento nella fatica, lo straordinario nell’ordinario. La metafora del guardare è poi portata all’estremo, se notiamo i buchi presenti sui muri, che invitano a guardare attraverso, a guardare oltre il visibile. Un lavoro quello di Divola fotografico, scultoreo e installativo, tra i più audaci in circolazione dagli anni Settanta. Per Mack Books
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