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Lo strano posto della religione nell’arte contemporanea

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di James Elkins

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COD: 9788860103109 Categoria:

Descrizione

James Elkins rompe “l’assordante silenzio che ha avvolto per lungo tempo la questione del rapporto tra arte contemporanea e religione”; per Luca Bertolo, curatore del volume, che ha anche tradotto (insieme a Giuditta Gentile), questo è il principale merito dell’autore e professore alla School of the Arts Institute of Chicago. Non stupisce che ad affrontare questo argomento con maestria, puntualità analitica e profondità storica unici sia proprio Elkins. Chi, se non colui che ha recentemente ragionato più di chiunque altro sulla presunta non-insegnabilità dell’arte, poteva scrivere su un argomento parimenti presumibilmente non insegnabile come la religione? Così come “Why art cannot be taught”, anche questo libro è impostato su una coppia antinomica: da un lato l’idea che l’arte moderna abbia rimpiazzato la religione, dall’altro quella per cui l’arte moderna non avrebbe nulla a che fare con il sentimento religioso. Leggere come Elkins descrive entrambe le visioni, come naviga kantianamente in un dialogo tra le due, è un grandissimo piacere; così come osservare da vicino l’importanza che l’insegnamento occupa nella sua vita di critico e saggista. Infatti, nel libro l’autore espone l’esperienza di cinque suoi allievi la cui arte esplora temi religiosi, più o meno visibilmente. Puntuale, altamente informativo per quanto sintetico, il capitolo dedicato a una storia delle due parole: arte e religione. L’edizione italiana curata da Luca Bertolo contiene anche una sua postfazione, nella quale l’artista, critico e insegnante italiano propone il suo punto di vista, precisando altre pratiche di artisti per lui altamente significative rispetto al tema in oggetto: quella di Lucio Fontana e di Alessandro Pessoli.

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