Il trasloco del giardino
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Descrizione
“Terra, acqua, luce, confine, uomo, tempo: ci parve che laddove questi elementi ci siano, allora può esserci un giardino. Capimmo che un giardino può essere tanto grande quanto tanto piccolo e soprattutto che un giardino non è dei ricchi, ma di tutti”. Federico Novaro. È a partire da queste condizioni necessarie e sufficienti che gli autori di “Il trasloco del giardino” hanno concepito il libro: da questi presupposti un giardino può esistere e crescere. Un libro primaverile strepitoso, la cui bellezza vi lascerà senza fiato. Ma a colpirvi non sarà solamente la sua estetica curata, bensì anche la sua organica complessità, spontanea e per nulla artificiosa. Un’esposizione poetica e architettonica, che concettualmente vuole portare alla mente la forma di un arco, il percorso in salita e poi in discesa composto dalle stesse tappe – il vaso, il davanzale, l’aiuola, il giardino e il parco – che poi stesse non sono, così come non è mai lo stesso il fiume in cui si scende, diceva Eraclito. Le illustrazioni, composte da pattern, trasparenze, fotografie, collage e riproduzioni di incisioni, sono della graphic designer Christel Martinod; i testi affidati a un “noi”, che è sicuramente autoriale, ma anche partecipativo ed esteso ai lettori, sono di Federico Novaro, scrittore e critico editoriale e letterario; le schede, che compongo l’apparato scientifico del libro, sono del paesaggista Stefano Olivari. Gli autori ci invitano a pensare non solo alla possibilità di un giardino, ma anche alla sua “trasportabilità” : soprattutto in quest’era nomadica per eccellenza – ops, forse ne siamo appena usciti?! – così come le persone, anche i giardini si spostano, maturando fattezze a seconda dei contesti in cui si trovano e dell’amorevole cura che ricevono. Consigliatissimo!
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