Il giorno in cui la talpa (quasi) vinse la lotteria

Non è un caso che grandi nomi della nostra letteratura come Gianni Rodari e Massimiliano Tappari vedano gli errori dei bambini, in particolare quelli linguistici, il loro togliere una lettera da una parola o metterla al posto di un’alta (!) per esempio, come una possibilità e non come un limite. Senza queste errori avremmo molte meno storie; di sicuro non avremmo “Il giorno in cui la talpa (quasi) vinse la lotteria”, una storia divertente e piena di sorprese scritta da Kurt Bracharz ed illustrata dalla creatrice di “Dorotea Sgrunf” Tatjana Hauptmann; una storia corale potremmo dire, dove ogni personaggio è fondamentale all’evoluzione del racconto e al suo intreccio. I due autori mettono in scena le avventure di gruppo di animali, ognuno fortemente personalizzato, alle prese con fraintendimenti e inganni; buffi e determinati, astuti e sospettosi, hanno molto dell’uomo.

Il disegno ad inchiostro nero di Hauptmann è preciso, quasi scientifico – chissà se piacerebbe ad Ericailcane – la sua figurazione denotativa accompagna un testo divertente, leggero guidato dalla logica della relazione e dei suoi intrecci.