Il fiore ritrovato
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Descrizione
Ciò che piace tanto di questo libro è che ad essere elemento chiave per lo sviluppo della narrazione silenziosa (sappiamo che il silenzio non esiste, nemmeno in una camera anecoica, giusto? John Cage docet) è una fotografia. I tre bambini co-protagonisti della storia la intravedono sbirciando dalla finestra del signor burbero, un uomo dai vestiti per quanto eleganti e raffinati (le sue scarpe sono un particolare non di poco conto) tristi, tetri e lugubri, che ha infranto la felicità dei bambini, segando il tronco dell’albero dove questi avevano costruito la loro casa di giochi. La fotografia, insieme a dei semi donati da una misteriosa vecchietta, è un indizio, un elemento di raccordo tra passato e presente dal quale capiamo che l’uomo burbero, lui che sembra odiare così tanto la vitalità della natura, era in passato un giardiniere. Un libro senza parole sulla necessità di andare oltre le apparenze, per tentare di capire la complessità dell’animo umano; un bellissimo libro sulla relazione intergenerazionale e su come il linguaggio dell’infanzia vada oltre la parola. Un progetto artistico di alta qualità che ricorda la costruzione dell’immagine minimale e complessa insieme di Paul Cox e dei designer Bouroullec. L’autore, Jeugov, sembra volerci dire che inciampare a volte serve: provate a leggere questo libro per crederci!
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