Guinefort
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Descrizione
Il mondo descritto in “Guinefort” è quello di due bambini, due fratelli; a raccontarlo è il più piccolo che si affida volentieri al maggiore, al quale alle volte lascia anche credere, forse per quieto vivere, forse per genuino altruismo, di aver ragione. La malattia, che per fortuna dura poco, della madre, i rapporti con gli altri, umani e animali, e soprattutto gli spazi e le distanze da un luogo all’altro, sono tutti visti dalla prospettiva di questo bambino, Roberto, che, insieme al fratello Pietro, rielabora i racconti degli adulti secondo i propri “metri” (è il caso di dirlo) di giudizio. Così i due, facendosi coraggio, si apprestano a compiere un viaggio all’insaputa di tutti per aiutare la loro mamma a stare bene. Qui c’è tutto: l’emozione di fare qualcosa di “illecito”, l’ebbrezza e insieme l’ansia di non avere una guida adulta, la meraviglia della comprensione (un senso che è il proprio e non quello comune), l’avvicinarsi agli estranei, con cautela ma sempre con gentilezza, c’è la soddisfazione impagabile di aver portato a termine la propria missione. Le parole eccezionali di Barbara Ferraro, che colpiscono per sembrare pronunciate da un bambino, di cui evidentemente l’autrice conosce bene espressioni e modi di strutturare una frase, sono accompagnate dalle illustrazioni all’acquerello di Francesca Ballarini: immagini sensibili, evocatrici, amabili, che restituiscono lo spazio della storia così come le emozioni dei suoi protagonisti; sono disegni nei quali la figurazione narrativa sfuma in un’astrazione d’atmosfera e simbolica, illustrazioni gentili che descrivono la meraviglia di un pomeriggio indimenticabile. Un libro toccante che si ispira alla leggenda di Guinefort, un levriero che dal medioevo fu spesso oggetto di culto. Questa narra che un cavaliere, vedendo del sangue sulla culla del figlio che aveva lasciato con il cane, proprio perchè questo gli facesse da guardia, sgozzò l’animale, pensandolo responsabile della più brutta delle cose. Ma in realtà il sangue era quello di una serpe che venne uccisa proprio dal cane, nel tentativo di proteggere il bambino.
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