“A Mezzanotte”
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Certe cose, soprattutto le più sorprendenti, accadono di notte, quando i luoghi che di giorno sono gremiti di persone si svuotano improvvisamente, come nel caso dei parchi giochi lungo i litorali marchigiani di Luca Caimmi; cose che accadono lontano dagli sguardi delle persone che sono solite abitare quei luoghi, come nel caso di “Chiuso per ferie”, dove a divertirsi immensamente sono i soggetti delle fotografie che prendono vita e usano il forno a mo’ di lampada per abbronzarsi. In questo “A Mezzanotte”, siamo al buio e lontano dall’osservazione di coloro che lavorano al luna park, come di coloro che qui vanno per divertirsi. Un gruppo di animali selvatici occupano il luogo e per tutta la notte vanno sulla giostra, sugli autoscontri, si cimentano in lanci dei cerchietti per vincere un pesce rosso. E, come ogni sano divertimento, anche il loro finisce, alle prime luci dell’alba; così cervi, lupi, gufi, scoiattoli se ne tornano al loro habitat, non prima di aver pulito rispettosamente ciò che hanno sporcato. Vedere gli animali impegnati in azioni tipicamente umane è molto divertente; altrettanto divertente è osservare le facce delle persone che il mattino seguente si trovano davanti alcune prove alla David Wiesner di ciò che è accaduto durante la notte. I disegni di Mariachiara Di Giorgio ben interpretano la visione di Gideon Sterer, una che unisce il mondo umano e quello animale, perchè: “Exposure to nature instills feelings of connection, belonging and a sense of stewardship that our planet so desperately needs” (Gideon Sterer). Il ritmo nella sequenza tanto fumettistica quanto cinematografica della Di Giorgio appare come un elemento tra i più importanti: la pagina è occupata sia da un’unica grande tavola, sia da vari riquadri di dimensioni più piccole; in ogni caso non manca mai quello che in gergo si chiama gutter, ovvero le sottili fasce bianche che, come ben dice Mitchell in “La Scienza delle Immagini” (Johan and Levi) non sono né testo né immagine, ma “indicatori di relazione, di successione temporale o di simultaneità oppure di movimenti di macchina immaginari che modulano lo spazio dal panorama al primo piano”. “A Mezzanotte” è un libro senza parole da sfogliare e risfogliare; sicuramente ci sono dettagli che non avete notato ad una prima lettura che vi invitano a guardare il mondo dalla prospettiva della natura, degli animali, per disintossicarci dal nostro antropocentrismo patologico.
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