“56 Days in Arles”

Un libro fotografico sugli oggetti, sulla loro materialità, sul loro spazio all’interno di una casa, sul loro essere taumaturgici, terapeutici. Come ben scrive nella sua prefazione Oscar Humphries: “These Polaroids are objects of objects, and when published here in this book, they become another object”. Francois Halard le scatta durante il primo lockdown, nel maggio 2020, nella sua casa ad Arles, Francia. Qui ogni oggetto ha un preciso valore e un’identità soggettiva, tutti sono espressioni di una bellezza che aiuta la vita, rassicurandola. La fotografia, durante questi 56 giorni, diventa ancora di più necessaria per Halard, uno strumento di equilibrio, di connessione con l’altro da sè, che il lockdown ha impedito quasi sempre; queste fotografie sono ovviamente espressioni del gusto del fotografo francese, della sua passione sincretica per il passato così come per il moderno, e dei suoi viaggi.