“Outdoor art: l’aperto nell’arte contemporanea da un passato recente a una progettualità futura”
L’obiettivo di questo corso breve è descrivere e articolare l’aperto, inteso come concetto filosofico, antropologico e spaziale, attraverso l’esemplarità dell’arte contemporanea; partiremo da una analisi del passato recente e del presente dell’arte per poi ipotizzare insieme alcuni metodi operativi di cui avvalersi in questo momento di cambiamenti radicali. L’apertura è concetto trasversale nell’arte; l’arte si fa all’aperto – pensiamo alla pittura en plein air impressionista o alla street photography; si fruisce all’aperto – arte pubblica; si fa e si fruisce all’aperto – nel caso della land art (per lo meno, di molta land art) e street art, ad esempio.
La situazione pandemica e il dopo che verrà dovrebbero essere occasioni vantaggiose per ripensare il concetto di aperto nell’arte, per rinegoziare i confini tra un supposto dentro (del museo e della galleria, ad esempio) e un fuori, e per delineare i termini di un “nuovo” rapporto tra produzione e fruizione dell’opera, per la cui esistenza il pubblico è presenza imprescindibile.
Il titolo del corso richiama volutamente alla mente l’outdoor education, pratica educativa la cui “messa a sistema” è stata accelerata dalla pandemia; ora anche alcune scuole italiane, che già da tempo si erano avvicinate, seppur con cautela, all’outdoor education, si sono dimostrate best practice nel campo e adottano sempre di più un programma all’aperto, che privilegia il fuori rispetto al dentro.
Analogamente, nell’arte potrebbe verificarsi la stessa tendenza; per questo analizzare il concetto di aperto, messo in discussione dalla pandemia a partire dal suo significato linguistico ed empirico (un esempio tra tanti: come può definirsi una libreria aperta, se il cliente non può soffermarsi in negozio e intrattenere una conversazione ad libitum con il libraio?), sembra essere una buona strada da seguire.
Tenendo a mente che fin dagli albori della civiltà l’arte si è svolta all’aperto, qui, nello specifico, parleremo di arte del Novecento, con un focus sul contemporaneo a partire dagli anni Sessanta; dalla land art fino alla street art, sono molteplici gli interventi artistici entrati in relazione con il contesto urbano e non urbano, centrale e periferico, con lo spazio limitato dal perimetro della città e quello sconfinato di una natura più o meno selvaggia, modificandolo temporaneamente o definitivamente.
Durante il corso parleremo anche di paesaggio, elemento strutturale e relazionale dell’opera d’arte all’aperto, come dell’outdoor education: così come nell’arte, anche in questa pratica educativa la conoscenza e l’apprendimento avvengono attraverso il paesaggio, ovvero attraverso il luogo che si abita, seppur temporaneamente, il dove, più o meno site-specific, nel quale si svolgono le attività.
Inoltre, il concetto di aperto, se lo applichiamo all’opera d’arte, che nasce aperta e non finita per intenzionalità del suo stesso autore, implica un’attenzione particolare in termini di fruizione, ovvero in termini di un pubblico che, a distanza – condizione obbligata dalla pandemia – difficilmente riesce a intervenire.
Il corso si propone quindi di riflettere anche su produzione e fruizione artistica, sulla loro relazione da sempre strutturale all’arte, ma che il contemporaneo ha posto ancora più al centro del processo e del risultato artistico.
Durante l’ultima parte del corso si proverà a delineare uno scenario futuro, in particolare tendando di immaginare un metodo di riappropriazione degli spazi, esterni ed interni, da parte dell’arte.
Così come ogni corso breve, anche questo non ha la pretesa di essere esaustivo rispetto all’argomento che propone, piuttosto desidera offrire una panoramica complessiva, una mappa concettuale, per così dire, che i partecipanti potranno poi approfondire autonomamente.
Il corso è tenuto da Elena Dolcini, titolare della libreria “marmo”; inoltre, interverranno anche altri professionisti: Andrea Losavio, tra i principali esperti di disegno in Italia, racconterà la sua esperienza come gallerista promotore della street art (tra le tante mostre, Losavio ha co-curato una delle ultime edizioni della Biennale del disegno di Rimini e Potente di fuoco e altri disegni di Ericailcane, a Palazzo Rasponi delle Teste di Ravenna, 2020); interverrà anche Simona Savini, insegnante di scuola d’infanzia a Forlì, raccontando la sua esperienza nella didattica all’aperto.
Il corso si articolerà in 3 lezioni online su zoom, della durata di 2 ore e 30 l’una; si svolgerà nelle serate del 17, 20 e 24 maggio, dalle 18:30 alle 21.
Sceglieremo poi una quarta data a fine giugno per incontrarci (online, immagino) e discutere insieme idee, riflessioni e proposte pratiche che rispondano a questo momento di sospensione, ci auguriamo preparatore di cambiamenti più o meno radicali nell’arte e non solo.
Il corso si svolgerà con un minimo di 6 partecipanti.
Per informazioni: marmolibreria@gmail.com